venerdì 17 ottobre 2008

Twin Pigs


Sto preparando una parodia con tutti i luoghi comuni del terrore, non tanto perchè ami il genere letterario, ma quanto perchè mi da modo di disegnare immagini con tagli e inquadrature bellissime. Come tutti i disegnatori sto evidentemente commettendo l'errore di subordinare il racconto al mio piacere di disegnare e dunque so che anche questo progetto sarà zeppo di difetti e pian piano scivolerà verso l'oblio dove già si trovano tanti personaggi vissuti il tempo di un'idea e mai cresciuti in una storia.
Con ciò sollevo una questione che forse il lettore di fumetti non coglie nella sua dimensione e gravità.
Un fumetto non si disegna, si scrive. Si scrive per immagini certo, ma si scrive. Ed è qui che anch'io come molti altri prima di me mi pongo la domanda che vale un'esistenza: non sarebbe stato meglio scegliere un'occupazione assolutamente non creativa, ma probabilmente più appagante tipo, che sò, fattorino DHL o cameriere di trattoria?
Adesso se non fai una graphic novel assolutamente geniale non fai niente e io, ben sapendo di non avere alcunchè di intelligente da dire e soprattutto non riuscendo a esprimerlo in maniera intellegibile, che faccio? Mi ritrovo tristemente a desiderare i bei tempi andati, quando bastava un Geppo o un Tiramolla a far felice un autore e un urlo si leva disperato dal più profondo della valle del mio cuore: Nonna Abelarda, dove sei!!!!

venerdì 3 ottobre 2008

Pane e acqua

Sabato 27 settembre sono stato invitato, a Muggiò, all'inaugurazione di una mostra di vignette umoristiche dal tema interessante: Pane e Acqua. Credo per sensibilizzare sorridendo sul fatto che alla maggior parte degli abitanti del pianeta manca il necessario. Non solo a loro se si considera la velocità con cui gli autori presenti si sono assicurati il sacchettino di pane che l'amministrazione comunale offriva in omaggio. In effetti era stata prevista una distribuzione gratuita di pane, ma di questo credo di aver colto solo io l'ironia. Forse sono solo il solito cinico, ma , con il pane, veniva offerta in degustazione l'acqua dei rubinetti comunali, ottima e potabilissima, vanto di una saggia politica di gestione delle risorse del territorio.
Poi si entrava nei locali della mostra e le vignette, sagacissime, ti descrivevano le sofferenze di chi non ha nulla e le ingiustizie che il mondo ricco infligge a quello povero. Sorridi una frazione di secondo e subito ti sale un groppo in gola, ti si stringe lo stomaco e passi alla vignetta successiva alla ricerca di un segnale di speranza. Essere nati nella parte del mondo dove si mangia e si beve ti carica di una bella responsabilità, così a mezzogiorno dopo i riconoscimenti ai partecipanti, siamo andati a pranzo. La mostra resta a Muggiò ancora qualche giorno poi va in Messico. Vale una visita, anche per la nutrita presenza di vignettisti cubani, ma se volete ridere portatevi i fazzoletti.
Nella foto, Marilena Nardi fugge con tavole originali e Ro Marcenaro esibisce evidente benessere.